I contenuti sono la benzina per ogni progetto online che funzioni. Sia lato brand che personale diventano strumenti per ottenere visibilità, far percepire il nostro posizionamento e delineare la nostra unique selling proposition. È sulla base di questi che gli utenti ci valuteranno e si faranno un’idea di noi e dei nostri prodotti/servizi.

Percezioni che nella loro non totale autenticità, diventano la nostra carta d’identità online, parlando di noi e per noi e delineando la nostra reputazione.

Creare contenuti capaci di rispondere alle necessità degli utenti non solo migliorerà la nostra autorevolezza, permettendoci di differenziarci positivamente dai competitor, ma soprattutto ci permette di creare dialogo e relazioni.

Il valore dei contenuti

Il report 2018 del Content Marketing Institute ben riassume ed evidenzia il valore che le strategie legate al contenuto hanno. Per i marketer intervistati è ancora l’attività a maggior impatto tra quelle realizzabili su web/social.

Ancor più chiaro il parere sull’efficacia dei contenuti. Il 52% si ritiene moderatamente soddisfatto, il 22% addirittura molto. Dati che non lasciano spazi a dubbi.

Un’attività, quella di content marketing, che è ormai necessità e che va strutturata nel modo corretto per riuscire a portare risultati.

Perché come dice Seth Godin:

Il content marketing è tutto ciò che è rimasto del marketing.

Quale tipo di contenuto realizzare?

Esistono moltissime tipologie di contenuto che possiamo realizzare, differenti per forme, piattaforme, obiettivi. Non è quindi sempre facile capire in che direzione lavorare. Come sempre, prima di andare nel dettaglio, è sempre bene ragionare in modo strategico, così da definire una progettualità, indispensabile per lavorare in modo corretto.

Esistono per questo moltissime classificazioni dei contenuti, ma una è particolarmente utile per chiarire l’approccio che dobbiamo avere e comprendere meglio su quali contenuti sia utile per noi focalizzarsi. Nel suo libro KNOWN, Mark Shaefer, dà una interessante suddivisione delle principali categorie di contenuti utilizzabili online. Vediamoli insieme.

Hygiene Content

Sono quei contenuti che mirano alla “salute” quotidiana del nostro pubblico. Il loro vantaggio è di coinvolgere gli utenti, favorendo le creazioni di legami con noi. Un coinvolgimento che non è affatto casuale, ma che lavora col giusto timing, nel momento cioè in cui hanno maggior bisogno di noi.

Una tipologia di contenuto che ben si adatta a essere trovata nei motori di ricerca. Ideale quindi per creare, inizialmente, consapevolezza su noi e il nostro valore. Guide, how to, sono esempi perfetti di questa categoria di contenuto.

Hub Content

Un contenuto che ha come elemento caratteristico l’essere avvincente, capace quindi di tenere chi legge o guarda sui nostri canali. Articoli di approfondimento, una web series ad esempio, che generano un’interesse talmente alto da spingere a recuperare le “puntate” precedenti,

Gli hub content parlano di noi, dei nostri valori, della nostra “proposta”. Uno step più alto rispetto agli hygiene content e che sono quindi molto utili nella nostra strategia di content marketing.

Hero Content

Un contenuto capace di andare sempre e comunque oltre il consueto. Originale, creativo, altamente emozionale, in grado di differenziarsi profondamente dai contenuti che solitamente gli utenti si trovano dinanzi. Un contenuto che ha le caratteristiche per diventare virale e quindi di farci intercettare un’audience più ampia del solito, facendoci conoscere a nuove nicchie.

I video della RedBull o GoPro, famosi per la loro capacità di essere coinvolgenti e fortemente emozionali. Sia chiaro, realizzare hero content non significa fare una produzione hollywoodiana. Certo, qualità e risorse sono fondamentali, ma è l’idea, sempre e solo quella, a fare la differenza.

Conclusioni

Hygiene, Hub e Hero, differenti per caratteristiche, ma tutti essenziali nella nostra strategia di contenuti. Saperli  mixare al meglio ci permette di creare risultati, coinvolgendo positivamente gli utenti e rispondendo alle loro esigenze, siano esse una ricerca su Google o la voglia di un video con effetto wow.

Un aumento di coinvolgimento step by step che si poggia sulle solide fondamenta delle hygiene content (i contenuti che ci fanno trovare e apprezzare), passando per gli Hub che fidelizzano, per poi arrivare agli Hero che segnano la differenza  puntando sull’emotività.