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Scritto ascoltando: The Doors – Strange Days

Si è fatto un enorme parlare del potere evocativo del racconto. Lo storytelling è ormai una pratica diffusa e ampiamente (anche se spesso malamente) utilizzata, una risorsa su cui numerosi brand hanno improntato una consistente parte della loro comunicazione. La forza della storia, della narrazione, un “motore” capace sin dalla notte dei tempi di emozionare la gente (e coinvolgere potenziali clienti).

Ma raccontare una storia non significa esclusivamente fermarsi alla parola. Un buon storytelling non può prescindere dalla forza delle immagini. Nasce da questa semplice ma fondamentale intuizione il visual storytelling, ovvero il raccontare attraverso le immagini. Fare visual storytelling significa condividere il messaggio di un brand attraverso un dialogo fatto di parole, immagini, video.

È un dato di fatto ormai assodato, le immagini e gli elementi grafici catturano più facilmente l’attenzione degli utenti, spingendoli ad una maggiore tasso di engagement. Non solo, la spinta emotiva dei contenuti visual è determinante per fidelizzare e soprattutto scatenare il passaparola digitale.  Merito in primis dei social media: questi divengono la “cornice” ideale del nostro racconto, lo spazio nel quale instaurare relazioni con gli utenti.

Non solo social. App, web tool, programmi: la tecnologia ci permette di realizzare in modo semplice e relativamente rapido dei racconti visuali di ottimo livello, storie emozionanti in grado di attrarre l’attenzione de i vostri utenti e perché no, conquistarli.

Oggi mi soffermerò su quest’ultime, risorse ancora poco conosciute ma (nella giuste mani) dalle grandi potenzialità, risorse che daranno vita alle vostre storie. Siete pronti?!?

Thematic

Se cercate una piattaforma web per creare visual storytelling Thematic fa al caso vostro. Nata e testata in versione beta con il nome di My Parade, questa web application permette di trasformare semplici immagini in veri racconti. Responsive e soprattutto gratuita (bel plus non credete?!?) Thematic è uno strumento semplice ed intuitivo capace di dar vita a storie davvero coinvolgenti dal punto di vista visivo. Basta caricare le immagini che desiderate e aggiungervi brevi didascalie testuali ed il gioco è fatto, semplice no?!?

In perfetto stile social è possibile dare un “like”, commentare e condividere le storie, e cosa fondamentale in chiave di comunicazione brand, embeddarle su altri siti web.

Ma una storia visuale va vista… Ecco per esempio come Spotify ha sfruttato le potenzialità di Thematic

Una sola avvertenza (tenetela sempre in mente quando si parla di visual storytelling): attenzione alle immagini che scegliete! Il loro ruolo in Thematic è ancor più preponderante e possono quindi sancire il successo o l’insuccesso del vostro racconto.

Steller

Una risorsa di visual storytelling attenta al design e soprattutto mobile oriented?!? Una sola risposta: Steller. App gratuita disponibile solo per dispositivi iOS, Steller rende possibile realizzare storie mixando foto, testo e udite udite, video. L’ottima user experience e la particolare attenzione per il design (elegante e molto minimal) ne fanno uno strumento indispensabile per ogni storyteller.

L’utilizzo è semplice ed immediato: è possibile infatti scegliere tra una serie di layout preimpostati da personalizzare con i propri contenuti. Caricare foto e video, scegliere font, colore, dimensioni, inserire nuove pagine, tutti passaggi che potete realizzare a colpi di tap direttamente dal vostro smartphone.

Una volta terminato il vostro racconto sarà pubblicato nella collezione di Steller e poi condivisibile su i principali canali social.

Un app che per stile e resa grafica mi ha da subito conquistato, facendomela preferire a molti competitor. La mancanza della funzione embed e il totale orientamento al mobile (la visualizzazione delle storie da desktop è molto meno coinvolgente) sono però limitazioni pesanti, da tenere in considerazione in fase di analisi del vostro progetto.

Mentre decidete, scaricate l’app e provatela, ne vale comunque la pena.

Storehouse

Altro giro altro regalo. È il turno di Storehouse, un app che permette di creare racconti visuali di grande impatto grafico. Consente di inserire immagini o video sia dal proprio smartphone che da Instagram, Flickr, Dropbox, rendendo disponibili comodamente una mole di contenuti notevole (funzione che vi assicuro è molto utile).

Per certi versi simile a Steller, ancher Storehouse è disponibile solo per iOS e si distingue per la particolare cura grafica (non a caso è creazione di un ex Apple) e semplicità di utilizzo. Anche in Storehouse è possibile infatti accedere ad una serie di layout predefiniti da modificare e fare “propri”.

Simile a Steller sì, ma non del tutto: oltre la canonica possibilità di condividere le storie create sui principali social, Storehouse ha la funzione di embed. Un elemento non da poco, che unito ad un orientamento non solo mobile, fa di questa app uno strumento più flessibile rispetto al competitor (seppur meno, a parer mio, accattivante visimamente) e quindi spesso più fruibile.

Meograph

Se siete tra quelli che vedono nel racconto una metafora del viaggio Meograph fa al caso vostro. Meograph rende infatti possibile creare, condividere o semplicemente osservare storie che sfruttino il potenziale delle Google Maps. Partendo infatti dalla localizzazione geografica sulla mappa si possono aggiungere testi, immagini, timeline e collegamenti multimediali per una narrazione che sfrutti al meglio sia la dimensione temporale che quella spaziale.  Un’intuizione interessante l’uso di Google Maps, capace di dare nuove possibilità di racconto, ma non condizionante. Seppur il legame geografico sia una delle sue qualità più interessanti, Meograph si rivela un mezzo di narrazione altamente performante anche senza necessariamente utilizzarle.

Gratuito e addirittura utilizzabile senza registrazione, Meograph permette di consividere ed embeddare le proprie storie, rendendole altamente fruibili. Unico neo la necessità del plug-in Google Earth.

Incuriositi? Ecco un esempio di storia realizzata con Meograph

Google Tour Builder

Se altri (Meograph) lo hanno già fatto poteva Google non cogliere le potenzialità comunicative delle sue mappe? Assolutamente no!

Google Tour Builder è uno strumento di narrazione che consente di creare ed esplorare storie sfruttando Google Earth e il loro legame con i luoghi in cui queste accadono. In modo semplice ed intuitivo si possono realizzare racconti e diari di viaggio interattivi, accompagnando le mappe con testi, immagini, video.

Molto simile per possibilità e risultato a Meograpgh (è necessario il plug-in di Google Earth), Tour Builder è uno strumento di grande impatto che permette di creare contenuti ricchi di informazioni. Rispetto al competitor Tour Builder non prescinde però dall’uso delle mappe ed è quindi consigliabile solo in caso la vostra visual story sia fortemente incentrata su luoghi o viaggi.

Storygami

Parlando di visual storytelling è impossibile non parlare di video e della potenzialità di engagement che quest’ultimi da sempre hanno. Storygami permette di arricchire i propri video con contenuti aggiuntivi, così da arricchirne informazioni e fruibilità. Link, mappe, persino altri video, è possibile inserirvi una vasta gamma di informazioni, info che possono essere consultate direttamente durante la visualizzazione del video.

Un’interattività capace di rendere semplici video strumenti di comunicazioni unici e con un maggiore tasso di interazione da parte degli utenti. I risultati di Storygamy sono impressionanti… giudicate voi!

 

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