Quanto Facebook sia sempre più attenta alla questione dei contenuti video è cosa risaputa. Il lancio di Watch va in questa direzione, garantendo a Zuckerberg & Co di dar vita ad una web tv e giocare ad armi pari con Youtube, social sempre più forte lato under 20. Una sfida, quella alla piattaforma di Google, assai complessa, che Facebook sta cercando di giocarsi al meglio, valutando anche la creazione di contenuti propri, esclusivi.

Giocarsi, ecco la parola perfetta. E cosa c’è di meglio di coinvolgere un influencer per fare ciò? Magari una figura dalla enorme visibilità e al centro dell’attenzione mediatica in questi giorni, sfruttando così anche il trend positivo e le opportunità del newsjacking.

Una series su Cristiano Ronaldo

Secondo quanto riferito da Variety, sembra che Facebook stia seriamente valutando una serie con protagonista il fenomeno Cristiano Ronaldo. Non una novità: Facebook ha anche recentemente messo in progetto una serie incentrata su scherzi con bambini e celebrità come Kim Kardashian, una commedia di mezz’ora con Elizabeth Avengers e una serie sulla famiglia Ball.

Ma nulla della portata che avrebbe un docufilm con Ronaldo. 13 episodi è un cachet di 10 milioni di Dollari fanno capire la portata del progetto. La produzione dovrebbe essere a cura della Matador Content and Religion of Sports, società specializzata in sport-media che vede tra i fondatori anche la star del Football americano Tom Brady.

Ad oggi non è dato sapere lo stato d’avanzamento del progetto, ma pare più certo di quel che si possa immaginare.

Ronaldo come influencer

Lo scopo pare chiaro: sfruttare la popolarità del calciatore per far conoscere e utilizzare Watch. La carriera, il talento e l’affetto dei fan ha trasformato Cristiano da atleta a icona mondiale, rendendolo lo sportivo più seguito sui social, Facebook in particolare (con oltre 120 milioni di follower). A colpire è, come si evince dal report di Iquii Sport, il distacco sugli altri: abissale.

Report by Iquii Sport

Un’audience che sale a oltre 330 milioni considerando anche gli altri canali (Instagram e Twitter), più di molte top celebrities e, persino, di team come lo stesso Real Madrid.

La sua true reach stimata è di 38 milioni, rendendolo un vero e proprio media. Se a questi dati aggiungiamo le quasi 818mila interazione a post è facile comprendere perché sia da tempo un ambassador ambito, capace di avere un forte impatto anche a livello commerciale.

La recente vittoria dell’ennesima Champions League, il Mondiale e le voci sul passaggio alla Juventus hanno aumentato ulteriormente la sua esposizione e il relativo buzz. Il grafico mostra il netto incremento di mention degli ultimi mesi, un trend che aumenta ancor di più l’interesse dei brand per Ronaldo.

Tutto questo si traduce in valore per Ronaldo, ma soprattutto per i brand che avvicinano a lui il suo nome. Un impatto di visivilità e awareness che lascia basiti: reach e interazioni prodotti dai suoi post registrano oltre 200 mila dollari di valore equivalente prodotto.

L’altleta 4.0 e il suo ruolo nell’influencer marketing

Da personaggi e idoli a veri e propri brand. Questo è il passaggio che stanno vivendo le star sportive oggi. Ammirazione e passione dei fan, si uniscono a capacità comunicative e una proposta nuova, che punta a far fruttare la loro posizione anche fuori dal campo. Un approccio nuovo che si traduce nel loro diventare non solo player, ma veri assetti di business per i team che li ingaggiano.

Che un campione oltre che farti vincere sia in grado di muovere merchandising, sponsor e molto altro a livello economico non è certo cosa nuova. Ma oggi a questo si aggiungono le opportunità del digitale e dei social, che rendono queste persone catalizzatori di consenso e relazioni. Dice a proposito Fabio Lalli, CEO di IQUII.

Un aspetto di fondamentale importanza, per i nuovi strumenti, è la capacità di favorire la forma di pubblicità più antica che c’è: il passaparola. Likereazionicondivisioni: se piace a te, piacerà anche ad altri. Così ragionano gli algoritmi. E da lì, in un processo a volte esponenziale, il messaggio, il contenuto, diventa virale. Lo so, senza investimenti in adv le cose stanno cambiando, starete pensando.

Ronaldo come Lebron James o Zlatan Ibrahimovic diventano così veicoli relazionali, strumenti non di semplice advertising, ma di una pubblicità più qualitativa proprio perché fondata sul loro consenso e sulla loro capacità di mediare in positivo il rapporto tra il fan e la marca di cui loro si fanno carico.