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Scritto ascoltando: Sting – Fields of Gold 

Mai canzone fu più appropriata! Scherzi a parte… In questi ultimi giorni ho letto parecchi commenti su Sting e l’affair riguardante la raccolte delle olive nella sua tenuta toscana (se vi siete persi la notizia qui trovate tutto). Curando la comunicazione di diverse realtà del mondo Travel ed abitando in Valdarno (a due passi dal buon Sting), non ho potuto non interessarmi a quella, che in prima battuta, per molti è sembrata subito una proposta folle, al limite del verosimile.

Ammetto che anche a me ad una prima superficiale lettura è scappato un sorriso… ma più ci ripensavo e più mi sembrava un vero colpo di genio e faticavo a capire l’ondata di critiche che iniziavo ad affollare i principali social. Lo so, chiedere a delle persone di pagare per lavorare (soprattutto in questo periodo) suona strano. Ma fermatevi un’istante e provate a sostituire il termine “lavoro” con “esperienza”… pagare per provare l’originale “esperienza” di raccogliere le olive in una tenuta della Toscana. Un desiderio, concorderete con me, quantomai plausibile per uomini d’affari abituati al grigiore della città.

Quando si parla di viaggi è doveroso porsi nella condizione mentale del “viaggiatore”, desideroso di vedere, assaporare e soprattutto vivere situazioni nuove e fuori dal suo quotidiano. Quello che infatti per noi può apparire come pura normalità (raccogliere olive, mangiare un piatto di spaghetti) non lo è certamente per cittadini stranieri, molto spesso provenienti da paesi ben diversi dal nostro. Infondo se ci pensate bene capita anche a noi. Come rinunciare ad una gita a cavallo come veri Cowboys nella Monument Valley o ad una notte in un vero igloo nel estremo nord della Svezia?!?

Ai viaggiatori non basta più essere “turisti”, desiderano vivere un luogo a 360°, immergendovisi totalmente e diventando, seppur per un tempo limitato, parte di esso. Vogliono vivere esperienze vere e profonde, talmente emotive da diventare ricordi che restino nel tempo.

“Le ricerche suggeriscono che le persone danno molto più valore alle esperienze che agli oggetti e questo ha spinto molti brand a rielaborare i propri servizi non tanto in termini di regali o oggetti offerti, quanto più di esperienze uniche, di grande valore e soprattutto esclusive.” Hospitality Branding – Chekitan Dev – Cornell University

Un concetto di “esperienziale” che ormai sentiamo risuonare da anni nel settore turistico, ma che spesso, troppo spesso, nel nostro paese non è compreso nel suo significato più profondo. Mancanza di lungimiranza o forse poca volontà di identificarsi con i possibili ospiti e i loro desideri. Non è affatto un caso che un’idea come quella della raccolta delle olive sia venuta a Sting, un inglese che vive da anni in Italia, ben conscio delle potenzialità di questa terra ma ancor di più di ciò che è davvero in grado di affascinare uno straniero.

Una lezione importante quella del ex Police, che ci sottolinea quanto sia fondamentale saper ascoltare (e qui ci vengono fortunatamente incontro il web ed i social) e imparare a conoscere profondamente il nostro territorio, avendo la voglia ed il coraggio di andare oltre il consueto.

Si parla tanto (e giustamente) in comunicazione dello storytelling e del lato emotivo del racconto….  Sting è andato ben oltre: ai suoi ospiti non racconta solo una storia indimenticabile… gliela fa provare in prima persona!