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Scritto ascoltando: Coldplay – Yellow

A volte mi rendo perfettamente conto di come noi, specialisti del web, quando scriviamo di social spesso perdiamo per strada l’essenza stessa del canale. Succede forse per troppa “serietà” o nella sbagliata considerazione di dare per scontato alcuni aspetti. Con Instagram molto spesso è così. Ci troviamo a parlare di consigli, orari, novità, dimenticando ciò che lo ha reso e rende grande: il potere della creatività.

Un elemento essenziale di cui oggi voglio parlare con un professionista ed Instagramer di successo. Marko Morciano sa benissimo il valore della creatività: basta dare un’occhiata alle sue foto per capirlo. Ma oggi non ci fermeremo solo alle immagini, ma ci confronteremo con lui per comprendere le dinamiche che danno vita ad un profilo instagram di successo.

Ciao Marko. Innanzitutto grazie per aver accettato l’invito. Esperto di social, instagramers, designer… raccontaci un po’ di te e del tuo lavoro?

Grazie a te di questa bella opportunità. Ogni volta che qualcuno mi chiede se voglio fare un’intervista è sempre un’emozione, perché significa che un motivo ci sarà e che sto facendo bene il mio lavoro. Quindi ti ringrazio ancora una volta per questo 🙂

Dunque sono un ragazzo di 24 anni che ama il mondo dei social e la potenza della condivisione. Sono un nativo digitale, e appassionato di fotografia e grafica, infatti probabilmente come qualcuno già saprà sono un Instagram addicted, per questo c’ho anche scritto un eBook 🙂

Dopo aver concluso gli studi un anno fa ho continuato a lavorare come freelancer, che è quello che già facevo parallelamente al mio percorso formativo. Ho sempre pensato e preferito farlo, perché la teoria da sola non basta, ci vuole l’applicazione della stessa, altrimenti è come se le parole della teoria volassero via col vento.

Attualmente collaboro con alcuni blog aziendali, come Web Content Specialist e come grafico/fotografo, oltre a curare alcuni rapporti con azienda in veste di “Influencer” (non amo questa parola, ma credo sia la più adatta).

Non mi fermo mai, né sono mai soddisfatto al 100% dei lavori che faccio, sono un perfezionista, sempre alla ricerca della perfezione grafica e del dettaglio. Ho in mente tanti progetti che spero di poter portare avanti e ho l’anima da leader, che però non vuole sottomettere nessuno (a differenza di molti con cui mi sono trovato a lavorare), ma piuttosto creare un rapporto di confronto e scambio di idee, per raggiungere gli obiettivi comuni insieme.

Le immagini e la loro capacità di comunicare emozionando. Qual è il tuo rapporto con le immagini?

Come ho detto poco fa, la grafica e la fotografia sono tra le mie più grandi passioni, che ogni giorno cerco di trasformare sempre più in qualcosa per cui poter vivere. Ogni pensiero nella mia mente prima di essere esternato passa per un’immagine mentale, che è realmente una fotografia di come vorrei rappresentare ciò che sto pensando. Quindi il valore che associo alle immagini e alle fotografie soprattutto è unico per ognuna di esse.

La fotografia è una passione che ho sin da piccolo è mi ha fatto conoscere davvero tanti mondi; il fatto di poter catturare un momento per poi vederlo col passare del tempo è qualcosa che mi affascina troppo e che solo grazie alla fotografia è reso possibile.

Da poco più di un anno a questa parte mi sono avvicinato molto a Instagram, il social fotografico per eccellenza, e devo dire che la mia visione di fotografia si è modellata. In un certo senso è diventata più flessibile, si è evoluta. Il mio percorso fotografico su Instagram (che è un diario personale per me) si può tradurre attraverso l’evoluzione dello stile fotografico che nel tempo è maturato. Ora, prima di scattare una foto, penso a cosa vorrei veramente comunicare tramite quella stessa foto; spesso mi riesce facile farlo, ci sono altre volte in cui invece il pensiero è talmente soggettivo che non tutti lo recepiscono. Ma questo è proprio il fascino della fotografia e delle immaigni, poter lasciare un’interpretazione diversa per ogni lettore.

Seguo molto volentieri il tuo account Instagram. Lo trovo veramente curato e con foto sempre splendide. Dalla tua esperienza su qualche social puoi darci qualche consiglio per chi volesse cominciare ad utilizzarlo al meglio?

Beh Instagram, appunto, è il mio social preferito. Io ho iniziato a “innamorarmi” (pasami il termine 😀 ) di questo social proprio perché tratta esclusivamente il tema delle immagini. Quindi di base ci dev’essere una passione per la fotografia, per il visual in generale e poi credo che sia molto utile avere anche un hobby, un soggetto in particolare da poter fotografare e condividere con i propri seguaci.

Sicuramente per chi inizia ad approcciarsi a questo social consiglio di ispirarsi a ciò che più piace in generale, nella vita. Cioè, ci sono ad esempio dei profili prettamente mirati sul food perché probabilmente sono di persone che hanno la passione per la cucina, piuttosto che per i dolci ecc. Quindi specializzarsi su un argomento o più argomenti è il primo consiglio che posso dare, per seguire una linea di coerenza; unito poi a uno stile fotografico simile, quindi un editing che possa far capire che “quella foto l’ho fatta io”.

E poi prendere Instagram alla leggera, e non come un social da dove poter trarre fama e benefici. Piuttosto pensare a Instagram come una grande famiglia, grazie alla quale in qualsiasi posto del mondo ci si trova, ci sarà sempre qualcuno che conosciamo. Come è accaduto e accade a me stesso ogni volta che viaggio e che visito un posto nuovo, di incontrare persone dal vivo, dopo averci passato mesi e settimane a parlare tramite commenti su una foto, finalmente rendersi conto che ci sono persone fantastiche oltre una semplice applicazione. Questa è la cosa che mi entusiasma di più di tutte e che mi stimola a condividere pensieri, emozioni e momenti con la community.

Come cambia l’approccio quando ad utilizzarlo è invece un brand?

Quando si tratta di un brand è ovvio che l’uso che se ne fa non può più essere così strettamente personale da utilizzarlo come mero “diario di vita”; per cui ci si deve vestire con un tocco di professionalità, che non deve necessariamente tradursi in istituzionalità, anche perché sappiamo che per comunicare su Instagram, la creatività è alla base di tutto.

Ci sono molti esempi di uso creativo che molte aziende hanno saputo sfruttare su Instagram per comunicare i loro prodotti e servizi. Un primo nome che mi viene su due piedi è Oreo, che ha saputo giocare con le immagini e il prodotto principale dell’azienda, creando delle vere e proprie storie. In sostanza si fa molto storytelling per riuscire a catturare l’attenzione dei seguaci.

Per un profilo aziendale non è “facile” acquisire followers quanto un profilo di uso personale. Ed è lì che il brand deve riuscire a capire il modo per comunicare meglio ai propri followers, e cioè tramutarsi in una sorta di entità fisica, cioè con una vera e propria anima creativa. Distaccandosi per un momento dalla seriosità e istituzionalità che contraddistingue un’azienda.

Quali sono a tuo avviso le qualità che possono sancire il successo di un’immagine su Instagram?

È un dato di fatto che una bella immagine riesca a comunicare al massimo se è ben definita, se rispecchia un’ottima qualità e se è scattata con un minimo di “occhio”. Io personalmente da perfezionista tendo a essere molto critico nei confronti della maggior parte delle foto che vedo su Instagram.

Penso che un’immagine per poter definirsi di successo debba rispecchiare alcuni criteri fondamentali, che sono quelli elencati poco fa, e cioè la creatività, una buona qualità dell’immagine (quindi scattata da una buona fotocamera), un’inquadratura che dia valore al soggetto, senza strani tagli o distorsioni di linee ed eventuali orizzonti in pendenza 😀 e poi un buon editing, che è di per sé la parte finale della fotografia, quella che dà il tocco magico ad alcune immagini che raffigurano posti o cose che di magia ne hanno già tanta.

Gli hashtag, un elemento indispensabile in Instagram. Tu come ti poni a riguardo? Quanti ne utilizzi e soprattutto come selezioni quelli giusti?

Gli hashtag sono un elemenot imprescindibile di Instagram, proprio perché hanno la funzione di aggregatore e quindi di raccoglitore di foto che hanno in comune qualcosa. Ci sono tanti eventi e challenge fotografici, oltre a progetti vari, che vengono riconosciuti attraverso un hashtag.

C’è davvero un’infinità di hashtag su Instagram, e si trova di tutto e di più. Ovviamente dico subito che utilizzare hashtag come “follow4follow e simili” è sconsigliato in quanto arreca danno alla credibilità delle foto e soprattutto di chi le scatta e le pubblica.

Il consiglio che posso dare è quello di utilizzare gli hashtag in modo da poter portare sicuramente più traffico sui propri post di Instagram, ma anche usarli in modo coerente; cioè se ho fotografo del cibo probabilmente cercherò di utilizzare hashtag relativi al food.

Quindi scelgo gli hashtag in base a cosa c’è raffigurato all’interno della fotografia, e ne utilizzo in quantità, purché sempre affini a ciò che sto pubblicando. Di solito ho delle liste di hashtag che variano a seconda dei soggetti presenti nelle foto.

Tu hai un rapporto talmente stretto con Instagram tanto da “giocarci”. Per esempio, puoi dirci qualcosa di più sul tuo progetto ayellowmark?

Beh sì! Sicuramente con Instagram mi diverto tantissimo e amo il semplice fatto di avere conosciuto e continuare a conoscere persone fantastiche, aldilà di uno smartphone e di una fotocamera, che hanno passioni comuni alle mie.

Ma non nego nemmeno il fatto che grazie a Instagram ho avuto la possibilità di accedere a eventi esclusivi e che mi hanno portato a conoscere anche nuovi contatti di lavoro, quindi perché no (!?) anche a livello professionale mi aiuta molto, fungendo da catalizzatore, portando traffico anche sugli altri miei social e sul mio blog.

Talmente tanto il mio amore per questo social che un giorno mentre ero in treno verso Napoli ho deciso, insieme ad alcuni amici, di dar vita a un profilo che fosse interamente dedicato al giallo e che potesse dare libero sfogo alla mia passione per questo colore. E così è stato. Lì per lì creai solo il profilo per accaparrarmi il nome “Ayellowmark” appunto, poi successivamente al mio rientro nella capitale ho deciso di darmi veramente da fare e iniziare a pubblicare foto sul serio.

Era l’11 Dicembre 2014 e a oggi il progetto continua a crescere (ha da poco superato i 5K), grazie soprattutto a chi ne prende parte ogni giorno utilizzando l’hashtag #ayellowmark nelle proprie foto che riprendono anche un piccolo segno di colore giallo, ed è proprio da qui nasce il nome del progetto, e riprende “mark” che sta per segno, ma anche il mio nome Marko 🙂

Chiudiamo con un tweet: un’immagine è…

Un’immagine è un ricordo che puoi vedere, non solo immaginare.