Che ci piaccia o no LinkedIn è ormai uno strumento irrinunciabile. Le molteplici opportunità che mette a disposizioni di professionisti ed aziende ne fanno un mezzo troppo strategico per non essere considerato adeguatamente. Purtroppo però, il suo utilizzo non è spesso altrettanto strategico.

Sono tanti gli utenti che si perdono nei suoi meandri, o peggio, si accontentano di fare “il compitino”, per la serie mi basta esserci. Non ci vuole un genio per capire quanto sia sbagliata questa strada e quanto possa portare a perdere situazioni ed opportunità rilevanti.

Oggi proprio per questo chiedo un SOS ad un vero esperto sull’utilizzo di LinkedIn: Luca Bozzato. I suoi consigli ci aiuteranno a rendere il nostro profilo performante e pronto ad essere usato finalmente in chiave business (per davvero)!

Benvenuto Luca. Partiamo dall’inizio… parlaci un po’ di te?

Ciao Matteo! Grazie per lo spazio 🙂

Dicono di me che sono laureato in Economia, che ho abbondantemente più di 30 anni e ho una passione sfrenata per The Matrix. In realtà solo una di queste cose è corretta.

Sono un filosofo (ma sto cercando di smettere). Guardo i 30 avvicinarsi (ma non mi avranno mai! Mwa ahah ahah!). E sì, ho visto The Matrix 239 volte in VHS (ma non ti preoccupare, ho tante altre manìe!). Non ho un accento dialettale marcato e marco spesso la cadenza delle persone che mi stanno attorno. Questo scatena ogni tanto un totoscommesse sulla mia esatta provenienza regionale: al momento la mia terra natìa più gettonata è la Sardegna.

Nel tempo libero sono un formatore e consulente specializzato su LinkedIn. Formo aziende perché grazie a LinkedIn trovino risorse umane qualificate e in linea coi valori aziendali e clienti felici di acquistare.

Mi ha colpito una tua frase quando parlavamo di questa intervista: “Il centro del mio lavoro è insegnare come LinkedIn migliora le relazioni umane, non le sostituisce”. Puoi spiegarcela meglio?

Ma certo. Hai mai telefonato o mandato una mail a qualcuno che non ti conosce? Indipendentemente da come ti senti nel farlo, le probabilità che lui ti risponda e ti risponda fidandosi di te sono più scarse che se già ti conoscesse.

Grazie a LinkedIn puoi “metterci la faccia”: ogni volta che scriverai a qualcuno che non conosci, non sarai mai un perfetto estraneo. 

Infatti la persona a cui scrivi può guardare il tuo profilo e capire chi sei, cosa fai e anche che tipo di persona sei: “abbiamo esperienze in comune?”, “sostiene cause che anche io sostengo?”, “dichiara di avere dei valori professionali in cui mi rispecchio?”, “condivido alcuni dei suoi interessi?”, e così via…

Può guardare le tue attività recenti e farsi un’opinione sugli argomenti che ti interessano, giudicare il tuo livello di competenza in base alle discussioni che attivi o a cui partecipi all’interno dei gruppi.

Può fidarsi di te perché avete in comune dei collegamenti di cui si fida o perché sei semplicemente ben connesso nel suo settore / nicchia di mercato e per questo rappresenti un contatto di valore.

Tutto questo, con una mail o con una telefonata non puoi farlo. Ma lo stesso vale se incontri la persona a un evento e vuoi andare a stringerle la mano. Chi sei tu per lui/lei?

Puoi solo sperare che la tua reputazione ti preceda…

Invece, se ti attivi su LinkedIn prima di entrare in contatto con questa persona via mail, telefono o faccia a faccia, si farà già una prima impressione (positiva) di te. Così non dovrai spendere la maggior parte del tempo a far sì che si fidi di te e potrai subito portare la relazione a un altro livello.

LinkedIn è un mezzo, non un fine. Il fine è sempre iniziare una relazione proficua con una persona. LinkedIn ti mette in grado di iniziare relazioni più “calde”, più empatiche, più informate. In una parola: migliori.

Tanti professionisti presidiano LinkedIn in modo superficiale, come se fosse un obbligo, senza comprenderne le grandi possibilità. Secondo te perché?

Perché non si divertono! LinkedIn è visto spesso come il social “serio”, cioè “noioso”. In più è difficile per i neofiti – l’interfaccia utente non aiuta chi ha poche abilità informatiche e dà a volte problemi anche agli specialisti. 

Questa miscela esplosiva ha un effetto collaterale importante: puoi fare quanti corsi tecnici vuoi che ti insegnino come fare cose su LinkedIn ma se non ne capisci l’utilità E non ne trovi piacere, non diventerà mai per te un’abitudine positiva.

“In verità vi dico: se […] non diventerete come bambini, non entrerete nel regno dei cieli” (Mt 18, 3: una citazione biblica ci sta sempre come il cacio sui maccheroni).

Dobbiamo recuperare un po’ di curiosità e giocare ai piccoli Sherlock Holmes: un mistero da risolvere, indizi da raccogliere, informatori da scovare, persone con cui parlare e il fidato LinkedIn-Watson al nostro fianco. Bastano 10 minuti al giorno per raccogliere tutte le tessere del puzzle e svelare l’arcano.

Alcuni invece l’hanno capito ma hanno paura: paura che LinkedIn si trasformi in Facebook. Come si supera questa paura? Chiedendo aiuto a un bravo specialista! 🙂

Azioni spesso senza alcuna strategia di fondo che non portano mai risultati. Come si passa dall’inazione infruttuosa all’azione efficace?

Partendo da se stessi, da ciò che ti appassiona e ti diverte, dalla tua storia. Chi sei? Cosa fai e dove stai andando? Che tu sia un professionista o un’azienda, fai una bella analisi dei tuoi punti di forza, dei tuoi valori fondamentali e delle opportunità che stai cercando.

E quando hai messo nero su bianco questi elementi, comincia a connetterti con persone simili; frequenta i gruppi che frequentano loro; consiglia, commenta e condividi le loro discussioni; scambia opinioni con i tuoi contatti; vivi la vita “di quartiere” (o settore, che è lo stesso); vivi il rapporto con le persone della tua rete.

Poi domandati se hai il vestito giusto per “giocare” in questo campo e metti mano al tuo profilo LinkedIn: che è uno strumento FONDAMENTALE, ma meno importante delle relazioni.

Relazione > Contenuto > Forma.

Idealmente devi curare tutti questi elementi ma se dovessi indicarti un punto solo da cui partire, parti dalla relazione. Gli altri due ti servono per aumentare l’efficacia delle relazioni e non il contrario.

LinkedIn diventa sempre più cruciale: le aziende ormai lo usano come canale principale per il recruiting, i professionisti come strumento di networking e personal branding. Puoi darci qualche consiglio su come iniziare ad utilizzarlo al meglio?

Oltre a quelli già dati? Te ne do 3:

  • Usa Pulse, è formidabile per attivare nuove relazioni. E non ti preoccupare hai sempre qualcosa da scrivere e non serve che tu sia un genio letterario. Contenuto prima della forma.
  • Pubblica di frequente: quando leggi online, clicca quel dannato bottoncino “Condividi su LinkedIn” e poi automatizza il processo.
  • Un contatto al giorno toglie la crisi di torno: LinkedIn non è il tuo profilo. LinkedIn è un social e vive di interazioni con gli altri utenti. Aggiungi un contatto selezionato ogni giorno e vedi come crescerà il tuo network!
Chiudiamo con un tweet: LinkedIn, è strumento chiave perché…

PS: grazie ai Daft Punk per la dritta.