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Scritto ascoltando: Kim Carnes – Bette Davis Eyes

La forza espressiva e comunicativa delle immagini. Un elemento che ha da sempre caratterizzato il mondo della comunicazione sia off che online, un elemento che grazie a nuovi canali, come i social, e nuove tecnologie, smartphone e app, sta affermandosi ancor di più come chiave strategica nel marketing odierno.

Ne parlo spesso nel mio blog, tra visual storytelling, ritocco delle immagini, Instagram, ma oggi ho deciso di farlo con una professionista dell’argomento. Anna Tartaglia ci aiuterà a capire meglio perché il visual sia tanto importante e soprattutto come farlo al meglio!

Eccoci Anna, grazie mille per la disponibilità. Partiamo con le presentazioni. Ci racconti chi sei e di cosa ti occupi?

Ciao Matteo, grazie a te di avermi ospitata sul tuo blog. Per chi ancora non mi conosce io mi chiamo Anna, ho 32 anni e abito in Toscana. Ho iniziato la mia carriera lavorativa occupandomi di grafica pubblicitaria, dopo aver studiato ed essermi diplomata in questo settore. Per anni ho acquisito molte delle competenze di questa professione lavorando tra case editrici, studi grafici e agenzie di comunicazione, fino ad approdare nell’azienda per cui lavoro oggi dove mi occupo dell’immagine di due progetti in franchising.

Da sempre però sono appassionata di Web Marketing e di Social Media e per questo ho continuato a studiare e a coltivare anche questa mia passione mettendola oggi a disposizione di clienti. Un anno fa ho deciso di fondere tutte le mie conoscenze in un unico blog, in cui parlo di Visual Marketing, argomento a cui ho dedicato anche un ebook per Bruno Editore. La cosa che amo di più è avere la possibilità di imparare ogni giorno cose nuove, anche confrontandomi con colleghi come te!

La potenza espressiva dell’immagine ed il suo valore emozionale. Se ne sente parlare tanto, spesso troppo. Quanto è davvero fondamentale per i brand la comunicazione visual oggi?

Il giorno in cui ho deciso di creare il mio blog e di parlare di Visual Marketing e di Comunicazione Visiva, l’ho fatto esclusivamente con la convinzione che tutto il mondo della comunicazione e della pubblicità ruotasse attorno a quello!

Non fraintendermi: sono una grande sostenitrice del content marketing e di tutto quello che riguarda contenuti “scritti”, ma sono altrettanto convinta che il più interessante degli articoli abbia un maggior numero di lettori se affiancato dall’immagine giusta! Che lo vogliamo o no, il primo senso dell’uomo ad avere la meglio sugli altri è sempre la vista, perché il nostro sguardo si ferma esattamente su ciò che il nostro cervello, attraverso filtri selettivi, decide sia importante per noi.

 

Questo significa che nel momento in cui “notiamo” qualcosa, quella cosa è già realmente di valore per noi. La risposta alla tua domanda viene da sola: per i brand è assolutamente fondamentale lavorare su questo, e creare contenuti visual che si facciano strada nella grande giungla delle informazioni. Questi devono essere così strategicamente perfetti da andare a conficcarsi dritti fin dentro l’occhio dei potenziali clienti per suscitare subito in loro l’emozione giusta, quella che dal cervello passa al cuore, e che li farà pensare “lo compro!”.

Tra “professionisti” improvvisati, cuggini, utilizzi basilari di programmi e applicazioni online tutti oggi si inventano creatori di contenuti visual. Quali sono i rischi di questo “fai da te”?

Questa domanda tocca un tasto molto dolente, quello della professionalità vera!

Nel mio lavoro, soprattutto in quello di grafica pubblicitaria, ho incontrato spesso “personaggi” che amavano spacciarsi come grafici, fotografi, creativi, ma che in realtà non avevano l’esperienza necessaria. Attenzione, non intendo dire che queste persone non fossero sufficientemente creative, anzi spesso lo erano più di me, ma mancavano di tutta quella tecnica e quelle conoscenze basilari che solo anni di esperienza ti danno. Mi sono trovata a sentirmi chiedere di fare corsi di grafica a persone che facevano tutt’altro lavoro: ho rifiutato di farlo! Perché sono certa che la mia professione non sia legata SOLO all’utilizzo dei programmi o alla creatività e accettare avrebbe voluto dire svalutare il lavoro mio e dei miei colleghi.

Quando si parla di Visual Marketing, si parla soprattutto di mettere in campo una lunga serie di conoscenze, che passano dalla tecnica grafica alla comunicazione visiva, fino alla psicologia della comunicazione, e che sono quelle che portano l’utente finale a preferire un colore piuttosto che un altro, una foto piuttosto che un video… un logotipo piuttosto che un marchio.

Inutile dire che i vari “cuggini” non potranno mai dare lo stesso risultato di un professionista, così come le applicazioni online e i programmi più banali non saranno mai gli strumenti giusti per centrare gli obiettivi.

Diamo qualche consiglio… Quali sono i passi per creare una strategia di visual marketing vincente?

Sicuramente la prima cosa da decidere è quali siano gli obiettivi da raggiungere, obiettivi concreti, misurabili e specifici: questo vale nella strategia visual come in qualsiasi altro ambito, e sembra scontato dirlo ma non si può arrivare mai da nessuna parte se non si stabilisce prima la meta. Immediatamente dopo dobbiamo stabilire quale sia il target da raggiungere e di conseguenza il linguaggio da utilizzare: quello che veramente conta è parlare la stessa lingua, comunicare – anche attraverso il visual – in maniera chiara, diretta, e in linea con il target.

E poi è fondamentale creare valore, scegliendo contenuti solo di altissima qualità, che lascino il nostro pubblico a bocca aperta di fronte al nostro messaggio e che subito dopo li aiutino a capire velocemente forza e importanza del contenuto.

E sui social come cambia l’approccio?

Sui Social diventa tutto molto più veloce, per questo è fondamentale che i suggerimenti di cui ti ho appena parlato siano ancora più immediati e chiari.

In particolare dobbiamo tenere presente sempre che di fronte alle migliaia di contenuti che ci scorrono davanti ogni giorno, siamo tutti un po’ “esteta” e amiamo vedere solo cose davvero belle! Per questo la qualità dei contenuti visual diventa l’arma segreta e indispensabile.

I social poi, consapevoli di questo amore per il bello da parte degli utenti, spingono sempre più (oltre agli article post) immagini e video di altissima qualità e originalità.

Online, ma non solo. Che ruolo riveste ancora il visual marketing fuori dal web?

Alcuni grafici professionisti e creativi si sono trovati fortemente in crisi di fronte all’avvento dei social network e alla scelta di alcune aziende di puntare principalmente sull’Inbound Marketing. Io ritengo che in realtà la comunicazione online non escluda quella offline né viceversa e che quindi sia fondamentale utilizzare strumenti di comunicazione “tradizionali” laddove sia più strategico utilizzarli.

Se parliamo di visual marketing fuori dal web, ci inseriamo in un mondo dove dobbiamo includere dalla più semplice locandina appesa in un bar fino agli spot televisivi che appaiono in prima serata, perché fare visual marketing non significa solo condividere foto belle su Instagram, ma sfruttare strategicamente elementi visivi per arrivare ad un potenziale pubblico. La domanda è quindi: perché il mondo offline dovrebbe ritenersene escluso? Anzi, forse è proprio nella comunicazione più tradizionale che il visual marketing affonda le sue radici.

Chiudiamo con un tweet: visual marketing significa…

Visual Marketing significa avere il potere di entrare nel cervello e nel cuore dei clienti attraverso un solo sguardo!