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Scritto ascoltando: Vogue – Madonna

Avevo ripromesso a me stesso che non ci sarei più cascato. Mi guardavo allo specchio rispondendomi che non ne avrei più fatti: il lavoro, lo sbattimento, la stanchezza. Mi ero appellato alle scuse più bieche, tirando in ballo anche l’età che avanza (“sai iniziano ad essere 32…”)…. ma alla fine ero ancora lì, nel bel mezzo di un hack.

Cos’è un Hack?!? Ecco… Prendete 400 ragazzi pazzi (in tutti i sensi) per il digitale e le nuove frontiere della comunicazione, caricateli di Red Bull e chiudeteli per 24 ore filate nel palese dei balocchi delle start up, ovvero H-Farm (privazione del sonno compresa). Ecco che forse avrete una minima idea di cosa possa essere stato Hack Fashion od in senso più generale un hackaton.

Insomma, il 22 e 23 Novembre c’ero anch’io a Roncade, in provincia di Treviso, a confrontarmi con  i brief di 4 grandi brand della moda italiana ed internazionale. Diesel, Miroglio Textile, Roda e Bonotto Edition, 4 filosofie diverse di proporre il fashion italiano accomunate però dalla volontà di innovare e portare il digitale in un campo troppo spesso legato al passato. 24 ore per proporre un progetto innovativo che soddisfi i brief delle aziende, una possibilità che questo possa essere poi davvero realizzato, un’occasione per crescere e confrontarsi.

Ma andiamo per gradi… ecco in pillole il racconto di queste avventurose (e non scherzo) 24 ore

ORE 7: sveglia dopo una nottata di influenza improvvisa…

ORE 8: mi autoconvinco di NON potercela fare… i miei compagni di viaggio mi lasciano a casa (2 km dalla Farm) e vanno al Hack

ORE 9e15: mi trascino alla più vicina farmacia per avere un minimo di supporto (bombe) per rimettermi in sesto

ORE 11: le “bombe” iniziano a funzionare e a me viene la malsana idea di chiamare i miei amici e farmi portare in Farm

ORE 12e35: arrivo in Farm con una inaspettata baldanza (data ovviamente dalla carica della Tachipirina presa poche ore prima) e inizio immediatamente a lavorare al progetto scelto dal mio gruppo (Miroglio Textile)

ORE 14: la baldanza lentamente mi abbandona ed inizio a pensare che forse, ma solo forse, non sia stata la buona idea che pensavo andare in Farm

ORE 14e27:  contro ogni buona pratica medica prendo un’altra Tachipirina…

ORE 15e42:  finalmente sto decentemente (nonostante mi senta come appena uscito da una centrifuga) e posso lavorare a pieno regime

ORE 18: temo che da un momento all’altro possa scendere l’effetto delle bombe, ma ringraziando il Karma ciò non avviene… trovo addirittura un brillantissimo naming per il prodotto!

ORE 19: Gym Pitch affrontato e risolto al meglio (sarà ciò che probabilmente decreterà poi la nostra vittoria)

ORE 21e32: finalmente butto giù il primo pasto solido da 24 ore…

ORE 2e45: siamo talmente ben messi col progetto da poter addirittura concederci qualche ora di sonno

ORE 7: si torna operativi, giusto per ritoccare la presentazione che accompagnerà il pitch

ORE 11e25: tocca al nostro gruppo. Il pitch va ottimamente

ORE 11e35: sembra arrivi una tempesta ma è solo Renzo Rosso che scende in elicottero

ORE 13e15: iniziano le premiazioni e sale la tensione…. dell’influenza ora, nessun ricordo

ORE 13e23: Il responsabile di Miroglio Textile (il brief da noi seguito) si presenta al centro della sala per decretare il progetto scelto… mi sento come Fantozzi quando aspetta di sapere chi sarà il nuovo mega direttore. Ma per fortuna la novella è quantomai buona…  il progetto scelto è il nostro.

ORE 13e50: Renzo Rosso “pialla” le aspettative dei gruppi che hanno lavorato per Diesel definendo non proprio benissimo i progetti realizzati. Segue “pippone” dello stesso Rosso sull’indolenza delle nuove generazioni (ce n’era bisogno?!?)…

ORE 14: con l’adrenalina e la goduria della vittoria mi gusto un buon hamburger offerto dalla Farm

Non resta che tornare a casa con una nuova esperienza da raccontare, i postumi di una brutta influenza… e i miei 10 consigli per vincere un hack:

  • SCEGLIETE BENE IL PROGETTO: non fatevi guidare dal nome del brand, ma dalla bontà del progetto.
  • IL TEAM, IL VERO VANTAGGIO COMPETITIVO: sembra un’ovvietà ma non lo è… arrivate con già il nocciolo duro e poi trovate in farm i necessari pezzi mancanti. Non diventate matti per gli sviluppatori, è triste da dire ma il loro lavoro non viene valorizzato. Se l’idea è buona e la presentate bene non servirà NULLA di funzionante
  • SIATE FERMI: siate sì salomonici e accogliete quanti più consigli possibili, ma non cascate nell’errore di accontentare tutti e continuare ad aggiungere “pezzetti” all’idea iniziale. Per dirla alla chef Barbieri il rischio di “mappazzone” è enorme… e poi less is more
  • NON PERDETEVI: ok fare un bel lavoro, ma ricordatevi bene che avete solo 24 ore (tra tutto anche qualcosa meno). Quindi strutturate bene il programma di lavoro e date la giusta importanza ad ogni elemento e al tempo necessario a portarlo a termine. Ad esempio, il logo del vostro progetto sarà fondamentale, ma non tanto da perderci più di qualche ora…
  • IL GYM PITCH È IL VERO PITCH: ricordate che nel presentare il progetto avrete solo 3 minuti (troppo troppo pochi). Proprio per questo il pitch di metà hack diventa fondamentale. Qui avrete tutto il tempo necessario per illustrare l’idea al committente e rispondere ai suoi dubbi.
  • CHIEDETE: chi più chi meno i responsabili dei brand coinvolti saranno lì, pronti a confrontarsi con voi. Interlocuire con loro può essere un elemento chiave.
  • DORMITE: a meno che non siate pericolosamente indietro con la consegna il mio consiglio è di staccare almeno 3/4 ore. Stare svegli vi servirà a ben poco ed il rischio è di arrivare poi stanchi al pitch
  • OSATE MA CON PARSIMONIA: lasciatevi ispirare, ma se volete vincere, vincere l’hack intendo, non esagerate. Le idee più innovative e complesse si prestano poco ad essere anche solo imbastite in 24 ore e ancor meno spiegate in 3 minuti. Intuizioni del genere tenetevele per la vostra prossima start up.
  • SCEGLIETE BENE DA CHI FARVI RAPPRESENTARE: ovvio?!? Sì, ma non per tutti. Il ruolo del leader è fondamentale. Sarà colui che gestirà il team, lo guiderà e quando necessario tirerà qualche cazziatone. Senza scordarsi che ovviamente toccherà a lui affrontare il pitch e dare voce alla vostra idea.
  • DIVERTITEVI: perdonate la banalità, ma è la chiave per vivere bene questa esperienza e perché no, ottenere buoni risultati.