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Scritto ascoltando: Shtevil – I’m in Fire

Nessun dubbio a riguardo. Gli ecommerce sono una delle frontiere più rilevanti e “reali” del mondo digitale, canali che sempre di più riescono a fare numeri importanti lato fatturato. Un’attenzione, quella verso le piattaforme di vendita online, che cerca continuamente vie nuove per proporsi e migliorare l’approccio verso gli utenti. In questo senso non potevano passare inosservate le opportunità legate all’influencer marketing. Nell’ultimo periodo mi capita sempre più spesso di confrontarmi e effettuare consulenze ad aziende e agenzie specializzate nella vendita online, tutte curiose di capire come poter utilizzare al meglio risorse preziose come gli influencer.

Un tema che sarà sempre più centrale e che è stato base per una tavola rotonda al Global Summit 2016. Insieme a me, per confrontarsi e dare nuovi spunti due colossi del digitale italiano: Franz Russo e Claudio Gagliardini (grazie ancora per l’invito). Bastano questi nomi per comprendere il valore dell’evento e la mia fortuna ad esserne stato parte.

Vi lascio il video della tavola rotonda e qualche riflessione su alcuni degli spunti, a mio avviso, più interessanti.

COI CONTENUTI NON SI SCHERZA

Troppe volte le realtà che aprono un ecommerce sottovalutano l’importanza ed il valore dei contenuti. Pensano che sia sempre e solo una questione di prodotto e costo. Beh, si sbagliano di grosso. Oggigiorno, con l’enorme affollamento di player online, sono proprio  i contenuti il mezzo principale per attirare l’attenzione degli utenti e invogliarli all’acquisto. Un supporto imprescindibile, che ci permette di differenziarci e sostenere la qualità della nostra realtà e dei prodotti che vendiamo.

La scheda prodotto deve “parlare” e portare l’utente oltre il semplice oggetto. Deve riuscire a suscitare interesse, generando sentimenti in grado di convincere: emozione, utilità, fascino. E spesso non basta quella. Ed è qui che ci vengono in aiuto i social ed il blog, altri canali fondamentali per una corretta content strategy.

Contenuti certo, ma non solo scritti. Le immagini in un ecommerce diventano nella maggior parte dei casi cruciali, dando quella doverosa immagine del prodotto. Il fai da te è per questo estremamente sconsigliato. L’abito fa il monaco, ancor di più sul web dove abbiamo un brevissima occasione per lasciare il segno.

INFLUENCER ED ECOMMERCE

Un binomio a dir poco vincente. Gli influencer rispondono perfettamente alle necessità delle piattaforme di vendita online, offrendo due fondamentali opportunità: visibilità e fiducia. La vasta esposizione del gusto influencer e la sua capacità di dar eco ad un messaggio permette infatti di far raggiungere all’ecommerce ed ai suoi prodotto una vasta audience in tema, diventando un perfetto mezzo pubblicitario.

Una pubblicità diversa però perché arricchita dal valore di una persona competente e soprattutto credibile in tema. Un messaggio che fa leva sulle qualità dell’influencer (credibilità ed autorevolezza su tutte) e che grazie a queste raggiunge in modo più forte gli utenti. Contenuti che si svestono delle sole finalità commerciali, diventando perciò più affini a chi naviga il web, senza l’impellenza, fastidiosa, della vendita.

Una cooperazione che diventa fucina di contenuti di brande qualità appunto, facilitando l’attività dell’ecommerce, non sempre in grado di dar vita a materiale di qualità o, ancor peggio, semplicemente commerciale.

LA MINIERA DEGLI USER GENERATED CONTENT

Miniera è la parola più adatta, perché esprime perfettamente il concetto di valore “nascosto”. Un valore che dobbiamo essere bravi a riportare alla luce e riutilizzare. I contenuti prodotti dagli utenti sono una delle maggiori risorse comunicative degli ecommerce, che in questi possono trovare modo per incrementare la propria reputation.

Niente di meglio di contenuti spontanei di clienti tipo, credibili proprio perché realizzati da persone come noi, persone con medesime caratteristiche e necessita ed in cui possiamo facilmente rispecchiarci. La gente tende a fidarsi di ciò che conosce, o meglio, riconosce a lei vicina.

La forza degli influencer “della porta accanto”, quei power middle di cui è più semplice fidarsi e che ci permettono di creare un substrato reputazionale positivo, fondamentale per vincere lo Zero Moment Of Thruth e convertire all’acquisto.

Gli UGC sono anche vitali per comprendere la reale percezione che la gente ed il web hanno di noi. Ho visto troppe realtà certe di posizioni sul mercato che poi nel reale si dimostravano a dir poco sbagliate. Capire e comprendersi è il primo passo per migliorarsi, in ogni aspetto, non solo nella comunicazione: quale prodotto piace e quale no? Quali servizi i miei utenti vogliono avere? Qual è la percezione del servizio clienti?

Non dimentichiamoci poi che creare contenuti costa tempo e risorseriutilizzare quelli fatti dai nostri fan molto meno e porta risultati certamente migliori.