Oggi sono felice. Succede sempre quando riesco a far coincidere lavoro e amicizia. Ho la fortuna di essere amico di tanti professionisti con cui collaboro, alcuni dei quali sono parte irrinunciabile della mia vita. Bernardo è senza dubbio uno di questi.

Esperto di comunicazione e da tempo impegnato in realtà istituzionali, si è affermato come esperto di comunicazione in campo digital con una spiccata predilezione per la tematica dei tool online. Ebbene sì, se vi serve uno strumento per fare qualcosa, qualsiasi cosi, lui è la persona giusta da disturbare. Con il suo blog, Tool per StartUp, è ormai un vero punto di riferimento.

Intervistarlo è quindi un piacere e capiremo con lui trend e tool insostituibili per questo 2017!

Ciao Bernardo. Partiamo dalle basi: raccontaci di cosa ti occupi e da dove nasce Toolperstartup.com

Ciao Matteo, mi occupo di comunicazione digitale in Confindustria Firenze, in associazione dal 2013 abbiamo creato una sezione dedicata alle startup. Entrare in contatto con questo tipo di imprese un po’ speciali mi ha permesso di specializzarmi nella ricerca di strumenti che aiutassero la crescita del business e che unissero risultati a costi contenuti.

Da quella esperienza è nato il blog, un contenitore dove raccolgo quelli che secondo me sono i migliori tool digitali per small business. Ci puoi trovare strumenti che fanno un po’ di tutto, dalla grafica al social media management, al growth hacking. Oggi sono circa 320 ma crescono rapidamente. Al blog ho affiancato un canale Telegram in cui circa ogni giorno, segnalo altri software interessanti.

Parliamo quindi di tool. Quali sono le caratteristiche che rendono interessante un tool e che possono sancirne il successo?

Oltre alle leve classiche (prezzo, funzionalità, distribuzione, etc.), vedo la capacità di entrare nel mercato al momento giusto. Nella storia ci sono stati tool che possedevano tutte le caratteristiche per diventare best seller ma che non sono usciti sul mercato al momento opportuno e questo ha sancito il loro fallimento.

Dobbiamo poi fare una differenza fra verticalità (strumenti specializzati su alcune task) e orizzontalità, cioè tool che coprono un’intera branca del business. La scelta deve partire dall’esigenza di business, come il 98% delle attività digital del resto.

Grafica. Quali tool sono per te insostituibili in questo campo?

No, non citerò Canva (risate). Sull’onda del successo del tool di Guy Kawasaki, sono nati molti cloni, se dovessi sceglierne uno direi Genially, una suite di design che permette di create visual interattivi e micrositi.

Poi voglio citare due che in realtà sono semplici repository ma che possono fare la differenza nel lavoro di tutti i giorni: Pngimg che offre un sacco d’immagini in formato png con sfondo trasparente e Textures, che mette a disposizione una quantità infinita di textures e di sfondi. Tutte naturalmente royalty free!

Si parla continuamente di video e sembra che il trend addirittura possa aumentare. Hai qualche tool anche lato video?

Anche qui l’offerta è molto ampia, il problema più frequente è trovare software performanti ma anche semplici da gestire. In più le limitazioni dei tool free per video sono di solito il watermark invasivo sempre presente e l’impossibilità di fare download del proprio video con una qualità accettabile, altrimenti come lo carichiamo su Facebook? Mica con un semplice link, vero? Personalmente amo Showbox uno strumento che guida l’utente nella creazione di video dall’aspetto professionale ma che ha un’interfaccia semplice. Il watermark non disturba e il video può essere scaricato…tramite un’estensione per Chrome: Video Downloader Pro. Poi per chi fa marketing con YouTube consiglio Tubebuddy, un vero e proprio centro di controllo per l’ottimizzazione del canale e la ricerca di competitor.

Un tool che usavi ma che adesso ha perso appeal? Perché?

Certamente tutti i tool per fare crescita di follower su Twitter, come Twitfox o Narrow, perché è una tecnica che deve essere centellinata e perché i risultati non giustificavano il costo. Poi ho creato una guida che ti permette di creare una strategia personalizzata sulle tue esigenze …a costo zero.

I tool sono oggi fondamentali, non c’è dubbio. Ma non credi che a volte ci sia troppa attenzione sullo strumento rispetto all’idea e alla strategia?

Senza dubbio, hai centrato una delle credenze più frequenti che mi trovo a dover combattere: l’idea che i tool (chiaramente sempre gratuiti) risolvano qualsiasi problema. Il cervello umano è ancora il tool più importante [cit.].

Nella strategia d’impresa la selezione e la scelta di un set di tool viene dopo l’impostazione del piano generale di business, occorre valutare con molta attenzione quali macro-categorie di strumenti siano indispensabili e da lì testare, modificare le selezioni, spesso abbandonare qualche strumento. Un altro consiglio che mi sento di dare è prestare molta attenzione alla solidità di un tool, spesso questi software hanno vita breve e vengono acquisiti o dismessi, legarsi completamente ad un sistema non è mai saggio.

Chiudiamo con i tuoi 3 insostituibili, ovvero i tool di cui non potresti mai fare a meno

Solo 3? Non potrei non citare PostPickr, la suite tutta italiana per la gestione dei social media: un supporto velocissimo, molte funzionalità utili come il calendario editoriale e una grande flessibilità. Adesso sto scoprendo Websta, tool di analytics e ottimizzazione per Instagram, mi sono innamorato della sua semplicità, vediamo se resiste alle tempeste del mercato.

Poi Smooch, un software che unifica la comunicazione tramite app diverse in un unico pannello di controllo. Possiede centinaia di funzionalità ed è molto utile per un customer care centralizzato. Ricordiamoci poi che uno dei trend dei prossimi anni (mesi) sarà l’integrazione di chatbot nelle strategie di contatto con il cliente e di brand loyalty.