Obiettivi, spunti, caratteristiche sono tutti elementi utili per avere chiara la rotta che vuoi far prendere ai nostri contenuti, ma non serviranno a nulla se ciò che creiamo non lascerà il segno in chi ci segue.

Non esistono formule magiche o scorciatoie: realizzare contenuti capaci di essere virali e di coinvolgere gli utenti è una sfida complessa che può essere vinta solo con impegno e confronto quotidiano con la nostra audience.

Esistono però degli elementi ricorrenti che, nella maggior parte dei casi, rivestono un peso rilevante nell’efficacia di un contenuto.
Ma partiamo dalle basi: ovvero dai motivi che dovrebbero spingerci in questa direzione.

Perché produrre contenuti

Sono molte le ragioni utili a convincerci e a mostrarci il vantaggio di lavorare, in modo corretto, su una strategia di content marketing.

  • La difficoltà crescente d’impatto dell’advertising
  • Raccontarsi, riuscendo così ad acquisire una posizione e una riconoscibilità in rete (aka personal branding)
  • Rispondere valle esigenze informative degli utenti
  • Differenziarsi, dando una value proposition diversa rispetto ad eventuali competitor
  • Stringere e fidelizzare relazioni durevoli con gli utenti
  • Stimolare la domanda latente
  • Generare interesse “dedicato”

Un’insieme di motivazioni che si aggiungono alla necessaria sfida all’attenzione in cui ogni content creator (azienda o professionista) deve giocoforza cimentarsi. Senza attenzione non può esserci comprensione, valutazione, dialogo. A volte è una questione di pochi secondi, istanti che possono permetterci o meno di generare impatto sui nostri potenziali interlocutori.

Creare contenuti efficaci

Adesso che abbiamo chiarito quanto sia fondamentale realizzare contenuti non ci resta che comprendere come renderli performanti e capaci, realmente, di generare valore per gli utenti e, di conseguenza, per noi. Visto l’impegno necessario meglio farli bene, no? Ecco quindi qualche consiglio che porterà i vostri contenuti ad un livello superiore.

Affinità con il target

Si scrive soprattutto per sé stessi, per dar voce alle passioni e competenze, ma con un’attenzione anche al pubblico. Avere chiaro a chi ci rivolgiamo permette di declinare i contenuti e renderli, da loro, meglio assimilabili dalla tua audience.

<Tono di voce, termini tecnici, sono elementi che possiamo mediare e adattare all’audience senza rischiare di spersonalizzarti.

Così trasmettiamo affinità, diamo il senso di essere “allo stesso livello” del pubblico, creando quel senso di community che tanto valorizza ciò che produciamo.

Un titolo giusto fa più di mille parole

Una semplice frase che però racchiude tutte le premesse di ciò che realizziamo. Premesse che valgono e che sono fattore chiave per definire la percezione che chi vede il nostro contenuto avrà.

La capacità attrattiva del titolo è, in una società sempre meno abituata ad approfondire (la sfida dell’attenzione), fattore essenziale per convincerli a fruire il contenuto e coinvolgerli.

Per questo un titolo non deve solo informare sul contenuto, ma incuriosire, invitando il lettore a fare un passo in più, che sia cliccare su un link nei social o leggere tutto il tuo post blog.

Serve far leva sull’emotività, spesso sorprendere, ma senza esagerare: nulla è più negativo che deludere le aspettative create.
Non essere ossessionati dalla lunghezza

La quantità non è sinonimo di valore, anche se ci sono casi in cui ha la sua valenza: talvolta, infatti, la lunghezza di un contenuto può trasmettere ricchezza e, serietà, ma sono solo sensazioni, niente di più.

Non esistono regole fisse per la lunghezza ideale di un contenuto. Un parametro che varierà molto da piattaforma a piattaforma (Twitter è diverso da Facebook ad esempio) e dallo scopo che che abbiamo (se lavoriamo in ottica di posizionamento sui motori di ricerca dovremo creare contenuti di una discreta lunghezza).

Sta di fatto che l’approccio degli utenti (quello che un utente si aspetta di trovare e di leggere) e il già citato bombardamento di contenuti a cui sono sottoposti spinge a lavorare su contenuti privi di inutili ridondanze.

Scrivere semplice

Abbiamo pochi istanti per conquistare l’attenzione ed essere compresi. Il linguaggio che utilizziamo diventa quindi cruciale. Per questo dobbiamo cercare

 di essere semplici perché così i nostri contenuti potranno realmente essere comprensibili e utilizzabili appieno.

Cerchiamo di evitare concetti complicati o scelte stilistiche estreme e utilizziamo tecnicismi e termini in inglese solo se strettamente necessario.

Gli esempi aiutano molto il processo di comprensione e danno concretezza ai concetti.

Fare leva sul lato emotivo delle persone

Le emozioni sono un potentissimo strumento di ingaggio e considerazione. Smuovono sentimenti e pregiudizi che la società impone e che, involontariamente, ci condizionano. Concetti preesistenti che contribuiscono alla formazione della percezione e che influenzano opinioni e comportamenti. Hanno un così forte impatto perché vengono generate in prevalenza dalle componenti istintive del cervello.

Capita infatti, se si è genitori, di commuoversi davanti ad un video che racconta la vita/crescita di bambini. Oppure di immedesimarsi in un video che racconta le vicende di un viaggiatore. Questo succede perché questi contenuti sfruttano immagini, emozioni, modelli per noi riconoscibili e in cui, grazie alle emozioni istintive, ci immedesimiamo.

Bisogni emotivi che ogni utente ha e che, se soddisfatti, possono rendere estremamente coinvolgenti i contenuti. Sono gli archetipi il mezzo ideale per individuare, sintonizzarsi ed esprimere questi bisogni.

Con il termine Archetipo si definiscono quelle idee innate e predeterminate nell’inconscio umano. Usarli permette di avere delle basi codificate di senso per orientare i contenuti. Ma come si può fare in concreto? Mark e Pearson, pubblicitaria e psicologa, nel loro libro The Hero and the Outlaw hanno identificato 12 archetipi di base analizzando la comunicazione dei maggiori brand mondiali. Questi possono essere utilizzati, a seconda dell’emozione che si vuole suscitare e degli obiettivi dei tuoi contenuti. 

Ecco alcuni esempi:

  • Se l’obiettivo è quello di ispirare, bisogna puntare sull’archetipo del ribelle o, dell’eroe perché fanno leva sul bisogno di cambiamento
  • Se vogliamo spingere all’azione, focalizzarsi  sull’archetipo del sovrano o del creatore e quindi su bisogno di stabilità
  • Se lo scopo è fidelizzare, l’ideale è usare l’archetipo dell’amico perché si lega al bisogno di appartenenza.

Autorevole è meglio

Credo sia chiaro quanto sia importante la fiducia e il ruolo che essa ha nel successo dei contenuti, ma più in generale di un progetto online.

Più riusciamo a rendere autorevoli e credibili ciò che produciamo, più avremo possibilità di essere considerati e apprezzati dagli utenti.

Un processo che va di pari passo con la nostra crescita, con la capacità di guadagnare una posizione di riferimento nel nostro network e alla reputazione che ci costruiremo attorno.

Inizialmente, quando questo non è ancora realtà, possiamo aumentare la fiducia dei contenuti utilizzando al meglio fonti e citazioni. Prenderemo così in prestito da chi è già considerato autorevole.

Conclusioni

I contenuti sono strumenti irrinunciabili per la propria comunicazione, una risorsa che non può essere tralasciata. Oggi abbiamo visto come poterli migliorare e renderli davvero efficaci. Siete pronti a mettervi in gioco e posizionarvi con il content marketing? Aspetto di leggerli.