Adoro leggere. Ultimamente è una dura lotta assecondare questa passione, ma tengo duro (o almeno ci provo). Sia chiaro, ultimamente il problema non è tanto di voglia, sia chiaro, quanto di trovare il tempo per farlo.

Per questo sono diventato molto selettivo nelle mie scelte, per lo più legate al mondo del lavoro e quindi, del digitale. Leggere significa apprendere know-how, aggiornarsi, comprendere altri punti di vista su temi già “tuoi”.

Al di là dei libri scritti dai tanti amici del digital, gli ultimi anni mi ha visto preferire testi anglosassoni, a mio avviso più utili a comprendere novità e dinamiche su social e web. Ma resto comunque attento a ciò che esce nel bel paese.

“People are media”, il titolo mi ha subito interessato: da sempre penso che il concetto del ruolo degli utenti nella comunicazione social, anche dei brand, sia un punto fondamentale. Ero curioso di capire come gli autori avrebbero affrontato questo elemento. Inizialmente temevo, data la citazione del inflazionato selfie, in un libro molto clickbait, ma il CV degli autori mi ha spinto a dargli una chance.

Aldo Agostinelli è uno dei più importanti professionisti della comunicazione in ambito  digitale, la comunicazione vera, quella fatta in azienda come Hewlett Packard, TIM, Ericsson. Silvio Meazza è colui che ha dato vita a M&C Saastchi a Milano, vincitori di ben 4 Leoni di Cannes. Può bastare per fidarsi, no?!?

Un libro molto scorrevole nonostante i temi trattati, che va liscio e che permette, nonostante le riflessioni molto attente e utili al confronto, di essere letto molto tranquillamente. Ben lontano quindi da alcuni mattoni made in USA.

Il punto che subito mi ha colpito, già partendo dall’indice, è l’approccio utilizzato, ben lontano dal comune: ogni tematica è vista e orientata alla persona, al rapporto che le tecnologie e la comunicazione social hanno sulla vita degli utenti. Una visione d’insieme, che vuole coniugare aspetti di comunicazione, innovazione, ma anche di sociologia. Basta il paragrafo “I Big Data nella vita quotidiana” per capire di cosa parli: tema “alto” che viene spiegato in modo molto chiaro, ma soprattutto orientandolo alla persona. Per la serie non ti parlo tanto di cosa siano i Big Data quanto di come questi interagiscono con te e cambieranno la tua vita.

Anche il capitolo dedicato allo shopping e ai radicali cambiamenti del nostro approccio all’acquisto causati dal mondo web & social va in questa direzione. Una rivoluzione silenziosa, ma quanto mai concreta e che spesso diamo per scontata, senza capire come invece sia epocale.

Un punto di vista che fa la differenza anche lato business perché troppo spesso dimentichiamo che questi canali nascono e muoiono con la loro capacità di dare voce alla persona e alla volontà umana di interagire. È ciò che genera questo impatto a fare la differenza e che va quindi attentamente analizzato per creare una comunicazione efficace. Si parte dall’utente o almeno bisognerebbe farlo, perché che piaccia o meno alle aziende il loro ruolo grazie ai social ha acquisito un valore ben diverso al passato.

Una simbiosi uomo-social che nasconde pericoli immani come ben ricordano gli autori, ma anche delle possibilità che abbiamo cominciato solo ora a comprendere. La superficie è appena scalfita e nasconde opportunità che neanche riusciamo a valutare correttamente.

Un mondo “liquido” che bisogna però imparare a vivere nel giusto modo, perché liberandoci, o meglio, gestendo quelle fragilità che ci seguono online “potremmo finalmente usare la tecnologia per migliorare e migliorarci”.

Un libro che vi consiglio, utile per avere un nuovo sguardo d’insieme, perché troppo spesso ci addentriamo nei dettagli perdendo però il generale, che è in molti casi è ben più essenziale.  

Se vi ho incuriositi: “People are Media”, di A. Agostinelli e S. Meazza, Mondadori.