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Scritto ascoltando: Silverchair – Anthe for the year 2000

La fine dell’anno porta con sè alcune consuetudini a cui è difficile dire di no. Le feste, il panettone (o se preferite pandoro), San Silvestro… e soprattutto quella inspiegabile voglia di guardare all’anno che si sta concludendo e valutarne pro e contro. Anche io non ho voluto sottrarmi e forse spinto dalla mia vocazione da “gazzetta” ho scelto la strada delle pagelle, anche per non prendermi troppo sul serio!

REAL TIME MARKETING BARILLA – 10

Nel 2014 si è tanto parlato di real time e del suo valore in ambito social. Se n’è tanto parlato ma come spesso succede alle parole non sono seguiti i fatti. Sono infatti poche le campagne che hanno saputo cogliere appieno le potenzialità del real time. Poche sì, ma non assenti.

Barilla e Ambito 5 hanno dato un gran bell’esempio durante i Mondiali di Calcio brasiliani, cavalcando l’enorme esposizione mediatica dell’evento, ma soprattutto contestualizzandola con il proprio prodotto. La pasta del noto brand italiano diventava mezzo per raccontare la cronaca e raccontare.

Se a tutto ciò aggiungiamo un pungente tocco d’ironia il risultato è una campagna davvero “infettiva” (o meglio virale).

Oreo durante il blackout del Superbowl 2013 ha fatto scuola…. CARPE DIEM

FOURSQUARE E SWARM – 3

Swarm cosa?!? (diversi secondi di meditazione prima di trovare la risposta), certo, la nuova app di Foursqaure!

Sarà pur vero che il mondo dei social è sempre più veloce e competitivo, costringendo Facebook e soci a inventarsene sempre una, ma questo split (imposto) è uno dei più colossali autogoal dell’anno.

Già poco comprensibile prima, la scelta non è stata certamente premiata dalla gente, provocando un rilevante calo di utenti. Non solo Swarm non è minimamente entrata nel loro cuore, ma anzi, ha trascinato con sé il fratello più vecchio (Forusquare) portandolo sull’orlo del baratro.

walking dead

L’ampio utilizzo della passive location sharing, in poche parole il volere ficcare un po’ troppo il naso nella nostra privacy, non ha certamente migliorato il tutto. Anzi.

Ce n’era davvero bisogno?!? Ai posteri l’ardua sentenza… Nel frattempo io, come tanti altri, penso proprio di no… THE WALKING DEAD

SPOT PITTAROSSO – NC

Cosa dire… forse questo rappresenta perfettamente il caso in cui “il silenzio vale più di mille parole”. Sarà il jingle da spot anni ’80 (ma fatto molto più male), o quel fiume di colore rosso che lascia spazio a paragoni agghiaccianti. Basta uno sguardo per rabbrividire!

È proprio vero, ad ogni suo passaggio uno studente di comunicazione nel mondo muore… DARIO ARGENTO

#UNAMACCHINAPERRUDY – 7,5

Come non citarla?!? Pur non adorandone alcuni aspetti è innegabile che la campagna di personal branding lanciata da Rudy Bandiera sia stata uno dei fatti digitali del 2014. Non è certo il luogo per giudicare la bontà dell’iniziativa né tantomeno voglio entrare nella bagarre tra i fan o gli haters di Rudy, ma che piaccia o no #unamacchinaperrudy è stato un esperimento unico, capace di evidenziare il valore dei così detti influencer e della viralità in rete.

smart_Italia_-unamacchinaperrudy

Sono pienamente d’accordo sul fatto che bisognerebbe valutare le conversioni e non basti la sola visibilità, ma l’esposizione creata e colta al volo da Smart (l’azienda che ha accettato l’appello di Rudy) è stata gigantesca. Un’esposizione positiva anche a livello di brand reputation.

Una reale e performante iniziativa di marketing? Certamente sì, anche se non in modo diretto, ma soprattutto un vero corso intensivo per digital pr. SMART

#UNLAVOROPERJACOPO – 8

In parte vale quanto detto per #unamacchinaperrudy, con una piccola differenza di essenza e quindi di voto. Una delle maggiori critiche alla campagna di Rudy stava proprio in Rudy stesso, per la serie “facile far una cosa del genere quando si è conosciuti come lui… funzionerebbe ugualmente con una persona “normale?”. Beh Jacopo Paoletti, esperto di comunicazione e marketing digitale, è riuscito a darci una risposta parziale grazie a questa sua particolare domanda di lavoro.

Jacopo è un professionista che purtroppo si è trovato, come molti in questi anni, nella necessità di trovare un impiego e ha scelto di utilizzare la rete e le numerose connessioni che ne derivano per trovarne uno. Beh, se possono servire per chiedere un’auto perché non per un lavoro?!?

 

Come dicevo l’elemento distintivo di #unlavoroperjacopo sta nel fatto che l’iniziativa nasca sì da un professionista conosciuto ma non certamente un influencer della taglia di Rudy. Una dimostrazione che se il messaggio vale la rete sa davvero essere un incredibile volano. Che altro dire se non un BRAVO a Jacopo. WORK IN PROGRESS

LINKEDIN PULSE – 6,5
Sono stato da subito molto incuriosito dalla nuova funzione di Linkedin che permetteva di fare blogging direttamente sulla piattaforma. Una possibilità interessante per chi non ha un proprio spazio web (non lo avete ancora?!?), un modo di aumentare l’audience per chi già scrive. Stiamo poi parlando di Linkedin, la piattaforma business per eccellenza, elemento che certamente ne rafforza ancor di più il valore.

Mesi di letture e utilizzo hanno confermato, seppur con qualche piccola pecca, la bontà di questa novità, rendendo Pulse una piazza virtuale dove poter tenersi costantemente aggiornato sulle tematiche che maggiormente ci interessano. Una sola reale critica che costa a Pulse un bel 7…. non è ancora disponibile per tutti! Un particolare non da poco, poiché taglia fuori un considerevole numero di possibili user. RIMANDATO A SETTEMBRE

MOLINARI SOCIAL – 8,5
Semplicemente GENI.

Seguo i canali social Molinari da tempo ed ogni volta riescono a stupirmi con idee nuove e coinvolgenti, capaci di creare reale engagement. Sì ok, certamente il valore del prodotto e l’attaccamento al brand aiuta, ma ci vuole comunque tanta capacità e ironia per non cadere sempre nell’ovvio! PIÙ CHIARI DI COSÌ

#SOSPASTA BARILLA- 5
Avevo già parlato del fail Barilla in questo post, e di come da un’idea in partenza interessante siano nati grattacapi su grattacapi. Prendete un hashtag, creategli attorno una campagna per coinvolgere gli utenti ed automattizzate le risposte ed ecco che potrebbero proporvi per pranzo un piatto di pasta  con ingrediente principale un cane!


No, non sto affatto scherzando, questo è in estrema sintesi quanto accaduto a Barilla. È infatti bastata l’ironia di un utente per mandare in palla il sistema e dar vita ad un, seppur piccolo, fail!

Non dimenticatevi mai che il social è fatto di persone (o almeno dovrebbe essere). INDIGESTI