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Scritto ascoltando: Bjork – Human Behavior

Una delle cose più belle di avere un blog è poter ospitare grandi professionisti, persone che seguo da tempo e che sono modello e continua fonte di spunti. Valentina (Tanzillo ndr.) è una di queste, un punto di riferimento quando si parla di digital ed in particolare di visual.

Siate onesti su, chi non ha mai seguito un suo post o sentito parlare di Studio Samo? Riferimenti per tanti (me compreso).

Ma bando alle ciance, lasciamo il dovuto spazio alla mitica Valentina!

Ciao Valentina, grazie per la tua disponibilità. Partiamo con le presentazioni. Ci racconti chi sei e di cosa ti occupi?

Salve a tutti, mi occupo di Social media marketing e Digital PR per Studio Samo, una Web agency di Bologna. Gestisco sia la presenza online sia dei nostri clienti che quella di Studio Samo. Sono specializzata in strategie di Visual Marketing, nel 2013 ho fondato il Visual Storytelling Day, il primo evento italiano dedicato a come fare marketing attraverso le piattaforme visive (Instagram, Pinterest, YouTube, Facebook e Tumblr), che oggi è arrivato alla quinta edizione.

Visual Storytelling, molti ne parlano, anche se non sempre in modo corretto… puoi spiegarci in poche parole cosa sia?

È la narrazione di un brand o di un’attività attraverso le immagini. Oggi siamo costantemente sommersi da informazioni, in questo contesto diventa difficile per i lettori riuscire a selezionare le informazioni di cui hanno bisogno e trovare delle fonti attendibili. La soluzione per emergere dal “flusso indistinto” del web e differenziarsi dai competitor è data dalle immagini. Le immagini hanno un ruolo fondamentale nella nostra esperienza online, basti pensare che il 70% delle azioni online riguarda le immagini e ogni giorno sono pubblicate più di 300 milioni di immagini solo su Facebook.

Le immagini e i video sono degli alleati fondamentali dei brand, permettono di comunicare in modo rapido e immediato il nostro messaggio, lasciando una traccia duratura nella mente delle persone. Sui social media visivi (Facebook, Instagram, Pinterest, Tumblr e YouTube) le immagini creano delle storie interessanti che non possono essere scritte. Queste storie sono talmente convincenti che trasformano gli utenti nel sogno di tutti i marketer: visitatori del sito con una forte propensione all’acquisto. Il visual storytelling ci permette una comunicazione immediata e una comprensione semplificata, facendo leva su contenuti emotivi e coinvolgenti. Tra i suoi principali vantaggi abbiamo la possibilità di migliorare l’awareness e la reputation di un brand, di instaurare una relazione con i nostri fan, migliorando l’engagement con le nostre community online. Aumentando la visibilità e le condivisioni dei nostri contenuti, miglioriamo anche il traffico al nostro sito e nel lungo periodo le vendite.

La potenza espressiva dell’immagine ed il suo valore emozionale, si racchiude solo in questo la forza del visual storytelling?

Il Visual Storytelling è una modalità di narrazione potente perché fa leva sulle immagini.

I suoi vantaggi sono vari, e a mio avviso, suddivisibili in tre livelli:

Emozione: le immagini migliorano il coinvolgimento del nostro pubblico perché parlano direttamente ai sentimenti. Con l’immagine giusta possiamo commuovere, divertire, suscitare nostalgia, lasciando una traccia duratura nella mente delle persone.

Condivisione: quando vediamo un contenuto che ci fa stare bene, siamo portati a condividerlo con gli altri. Questo processo migliora la visibilità dei nostri messaggi e ci permette di raggiungere un target più ampio.

Semplificazione: le immagini ci consentono di semplificare i concetti complessi, rendendo la comunicazione semplice e immediata. Quando cerchiamo informazioni, dobbiamo valutare una pluralità di fonti in poco tempo per capire quale sia la migliore. Grazie agli elementi visivi (immagini, video, infografiche) possiamo agevolare il processo di analisi, offrendo una sintesi immediata delle nostre capacità.

Le possibilità offerte dal visual storytelling sono davvero ampie, soprattutto se utilizzato in sinergia con il passaparola del web e dei social. Possibilità che ancora non tutti i brand vedono nella corretta dimensione. Diamogli una mano… Perché un’azienda dovrebbe investire in questa forma di comunicazione?

I social network hanno un’importanza strategica per i brand. Per questo è necessario creare una strategia integrata che permetta di comunicare i loro punti di forza e di raggiungere persone potenzialmente in target. Grazie al Visual Storytelling le aziende possono differenziarsi dalla concorrenza, mettendo in evidenza i loro plus e raggiungendo un pubblico più ampio.

Attenzione però, fare Visual Storytelling non significa condividere gli stessi contenuti sui vari canali. Ogni piattaforma social ha il suo linguaggio e le sue regole, per questo bisogna stabilire una strategia di visual content crossmediale e adeguata al target di riferimento.

Sappiamo bene le difficoltà legate al ROI nell’utilizzo del social e della comunicazione digitale, spesso legate ad elementi intangibili. Non esulano da ciò le attività legate al visual storytelling. Dalla tua esperienza, come riesci a far percepire il ritorno dell’investimento ai tuoi clienti?

Definire il ROI delle attività di Social Media Marketing non sempre è facile. Di solito i risultati delle attività implementate non sono immediati, ma si palesano con il tempo.

Per questo dedico molto tempo all’osservazione e all’analisi delle attività svolte.

I risultati tangibili di un’attività di Visual Storytelling possono essere l’aumento della brand awareness, che può portare a un aumento delle ricerche correlate al brand e delle conversazioni sui suoi prodotti e/o servizi.

Sul lungo periodo queste attività possono portare a un aumento delle vendite, che però non è quantificabile, a meno che non sia presente un ecommerce. In questo caso è più facile tracciare i risultati del nostro lavoro per capire quale strategia (o canale) ha portato i migliori risultati.

In conclusione, giusto per dare una spinta a quei marketer che vogliono inserire il visual storytelling nei loro piani di comunicazione, puoi dare qualche consiglio sui primi passi da compiere?

Prima di avviare qualsiasi attività è necessaria un’accurata attività di benchmarking per comprendere quali sono i principali concorrenti e capire che tipo di strategie stanno adottando.

In questo modo possiamo individuare eventuali nicchie “scoperte” e definire una strategia adatta ai nostri obiettivi.

La seconda parte del lavoro è interna: bisogna passare in rassegna i valori aziendali, la mission e i punti di forza per capire come comunicarli, differenziandoci dai competitor.

Il terzo passo consiste nell’individuare i canali su cui lavorare: per esempio attualmente i video sono uno degli elementi visivi di maggiore successo, ma non tutte le aziende possono usare questo tipo di contenuti. Invece di pubblicare le interviste dell’Amministratore Delegato, è meglio tralasciare questo canale, concentrandoci su quelli che possono valorizzare al meglio i nostri prodotti/servizi.